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martedì 13 dicembre 2011

GRANDI FILM SOTTOVALUTATI (1) - HARD CANDY

Questa sarà la prima (e per il momento unica) rubrica del blog. Ogni settimana recensirò un grande film passato sotto silenzio in Italia.
La patria dei cinepanettoni, troppo spesso relega ottime pellicole all'anonimato e al solo mercato underground.
Ma si sa, incassare il soldino sicuro con cose vecchie è meglio del rischiare con cose nuove. 
In questo primo numero della rubrica parlerò di: "Hard candy", film del 2005, regia di David Slade.

Al suo primo lungometraggio, il regista David Slade dimostra di saperci fare alla grande e di non aver paura di toccare temi scottanti. Hard candy è un discreto pugno nello stomaco per lo spettatore, forse più da un punto di vista psicologico che visivo.
Il tema toccato è quello della pedofilia, ma fortunatamente non vedrete far del male a nessun bambino. Anzi, è la quattordicenne Hayley (nella realtà la bravissima Ellen Page. All'epoca diciottenne) ad attirare verso di sé e infine a torturare il fotografo Jeff (Patrick Wilson), che dovrà subire ogni sorta di sopruso, tra cui una minaccia di evirazione. Normalmente, in questo genere di film, il pubblico si immedesima nella vittima, ma in questo caso la vittima è un pedofilo, mentre il carnefice è una ragazzina dolce e indifesa. A spiazzare ulteriormente gli spettatori c'è il fatto che non si ha la sicurezza totale che il povero (?) Jeff sia davvero un pedosadico (cioè uno di quegli schifosi soggetti che, dopo aver abusato di un bambino, lo tortura e lo uccide), come vuole farci credere Heyley. 
Nel finale le cose verranno spiegate ma non completamente.
Jeff è davvero il lupo cattivo? Hayley ha davvero le prove che incastrano Jeff? L'uomo si merita tutto questo? Non lo si saprà mai con certezza assoluta.
Quello che si sa è che, sia il regista (che sfrutta in maniera ammirevole l'unica location, l'appartamento di Jeff), che gli attori (praticamente solo due per tutto il film) fanno un grandissimo lavoro. 
Più che un film, Hard candy è un'opera teatrale; con lunghi monologhi mai noiosi e un senso di adrenalina che sale sempre più con lo scorrere dei minuti.
Davvero un grandissimo lavoro, il migliore di Slade (che poi sfornerà mediocrità come: "30 giorni di buio" e "Twilight eclipse").
Consiglio assolutamente la visione a chi vuole provare un cinema davvero originale.

VINCITORE STREGOSCAR 2012


Film seguente: Whore
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2 commenti:

  1. Infatti, non capisco come mai sia passato così in sordina..!

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  2. Bè, non ha avuto una grande distribuzione (la Lionsgate non è la FOX), il tema trattato è molto crudo e, sia il regista che la protagonista erano ancora sconosciuti al tempo. Questo è il classico film che verrà recuperato (già lo è) dal passaparola in rete.

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