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giovedì 8 maggio 2014

IL TRONO DI SPADE - GEORGE R.R. MARTIN

Scritto nel 1996, pubblicato in Italia da Mondadori nel 1999

Dalla quarta di copertina: In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L'ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendo all'ultimo folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all'estremo Nord, la barriera - una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, sopratutto, dagli Estranei - sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono allora quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita, o il senno, a chi ha la mala sorte di incontrarli? Il trono di spade, primo romanzo della saga "Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco", narra di duelli e amori, corti sinuose e lande desolate. E come un vero poema epico intreccia le storie individuali in un grandioso affresco dal ritmo coinvolgente e rapinoso.

Il fantasy non è mai stato il mio genere preferito e, letto "Il signore degli anelli" con annessi film, ero convinto che non mi sarei più addentrato in questo mondo. Poi è uscito il telefilm "Il trono di spade" e devo dire che la cosa mi aveva lasciato abbastanza tiepido (traduzione: non me ne fregava una mazza). Questo fino al mese scorso. Stalkerizzato da un mio amico, ho deciso di vedere il primo episodio della prima stagione:"L'inverno sta arrivando"... e un mondo mi si è improvvisamente aperto. A metà della prima stagione ho deciso di comprare questo libro, primo dei dodici finora usciti (nell'edizione italiana) e ora che l'ho terminato non vedo letteralmente l'ora di iniziare il secondo.
Il fantasy continuo a non amarlo, ma c'è da dire che queste Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (vero nome dell'antologia di romanzi) di fantasy non ha poi molto. Gli esseri leggendari vengono posti in secondo piano rispetto alle vicende umanissime che compongono ormai da millenni le lotte per il potere. Già da ora capisco che la trama dei lavori di Martin non è per tutti, come non è per tutti la descrizione dei personaggi, estremamente multi-sfaccettati e, finalmente, "reali". Tra le pagine di questo libro non troverete infatti personaggi messi lì solo per allungare il brodo. Tutti loro hanno un motivo di esistere, un passato estremamente complesso e un futuro incerto (gli eroi possono non sopravvivere e non è certo detto che il male soccomba... ammesso che si capisca cos'è davvero l'eroismo o che tra bene e male ci sia una differenza).

Sono solo al primo dei tanti libri di queste cronache, ma credo di poter già dire che questa serie di romanzi piacerà più agli amanti della fantapolitica che a quelli del fantasy puro. Con questi sette regni in lotta per la supremazia, ci sarà da divertirsi (e da soffrire).

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