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sabato 31 dicembre 2011

ARTISTI IN RETE (3) (Chi spopola nel WWW) - TRUCEBALDAZZI

Se non sapete di chi è (o che cosa è) Trucebaldazzi, guardate prima il video. 


Ecco, cosa ne pensate? Una vera merda no? Beh... il caro Truce ha pubblicato un album, ha contatti con le maggiori crew italiane e, ormai, ha un solido zoccolo di fan che molti artisti, anche di un certo livello, se lo sognano. Su Facebook, la sua pagina, conta 11.500 fan (e ce ne sono molte altre non ufficiali). Non parliamo delle visualizzazioni su youtube... Vasco Rossi e pochi altri ne fanno di più in Italia.
Qualche tempo fa parlai di Jon Lajoie. Mentre l'artista canadese, deve il suo successo al suo innegabile talento, Trucebaldazzi lo deve alla sua totale mancanza di presenza scenica (intesa come presenza scenica canonica).
Come è potuto accadere? Per carità, Trucebaldazzi è un "personaggio" a tutti gli effetti, ma ce ne sono milioni in rete che non riscuotono un briciolo del suo successo. Si potrebbe obbiettare che ne i suoi testi parla di problemi reali, i suoi problemi, che posso essere percepiti come ostacoli che tutti i giovani devono superare: a scuola, con le donne, nella vita. 
Più probabilmente  sono un insieme di elementi sommati tra loro. Il pubblico si diverte con Trucebaldazzi: gode nel sentire il suo rap stentato, nel vedere le sue forme rotonde che si muovono e gesticolano forsennatamente ma, allo stesso tempo, prova empatia e simpatia per questo ragazzo cresciuto nella provincia emiliana.
Una cosa è sicura, Truce ha saputo trasformare i suoi difetti in doti. Resterà sempre un mediocre, ma ha fatto della sua mediocrità un'arma di successo incredibile che lo ha portato a essere uno dei personaggi più conosciuti dai giovani web surfer italiani che, magari lo prendono per il culo, ma passano il loro tempo ad ascoltarlo.
Scusate se è poco.








giovedì 29 dicembre 2011

AVORIO - MATTEO GAMBARO

Edito da: Historica edizioni nel 2009

La figura del vampiro è vecchia quanto il mondo: esseri succhiatori di sangue e, talvolta, di anime si possono incontrare, con le debite differenze antropologiche, nelle fiabe e nelle leggende di quasi ogni popolo. Anche in tempi più moderni questa affascinante creatura è tornata in auge; dapprima con l’immortale “Dracula” di Bram Stoker, in seguito con innumerevoli lavori cinematografici e, naturalmente, letterari. Negli ultimi anni poi si è notato un incremento notevole di questo particolare genere. A dire la verità, raramente questi lavori moderni mi hanno colpito, la sensazione è che ormai si è detto tutto quello che si doveva dire su questo “mostro”. (Nel mondo del cinema consiglierei comunque due film relativamente poco conosciuti: “Lasciami entrare” e “Daybreakers” di cui, poco ma sicuro, parlerò in futuro… altro che “Twilight”). Da un punto di vista letterario sono stato molto colpito dal lavoro di Matteo Gambaro: “Avorio”, davvero originale e ben scritto. Il libro si presenta come un’antologia di quattro racconti uniti tra loro dalla figura dell’agente speciale Carnielli, che ci guiderà alla conoscenza del mondo ideato da Gambaro. Sarà proprio lui a presentare la storia de “Il borgo”: il racconto con cui si apre la raccolta. Un affascinate spaccato gotico e surreale che vi catturerà per tutte le sue quaranta pagine, scritte in maniera magistrale. Carnielli apparirà anche negli altri tre racconti. “Aspettando il figlio”: Un piccolo gioiello di poche pagine, ma di tante emozioni. La toccante figura della madre in ansia per suo figlio è, forse, il personaggio meglio descritto di tutta l’antologia (di sicuro è il mio preferito). Vi assicuro che proverete un’immensa empatia per lei. “Avorio”: Il racconto che da il nome alla raccolta. È il più originale e frenetico (le prime pagine sono da cardiopalma). Molto diverso dai ritmi lenti delle prime due storie, ma ugualmente “gustoso”. Si conclude con “L’anello”: che funge, per l’appunto, da anello di congiunzione con le altre storie dando una maggiore coesione al tutto.
In definitiva, “Avorio” è stato proprio una bella sorpresa e una boccata di ossigeno (o un bel bicchiere di sangue fresco, se preferite) in questo mondo pieno di racconti di vampiri luccicanti e dai canini ormai logori.
Potete anche consultare l’ottimo sito dedicato al libro su questo link: http://www.lagunaweb.gdr.net/avorio/ . 
Da parte mia, consiglio l'acquisto.

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sabato 24 dicembre 2011

GRANDI FILM SOTTOVALUTATI (5) - RED STATE

RED STATE
Anno - 2011
Genere - Drammatico/Horror/Thriller
Provenienza - USA
Regia - Kevin Smith

Kevin Smith è un fottuto genio. Per carità, anche lui ha sfornato mediocrità (Clerks 2, Jay e Silent Bob), però, nello stanco e buonista mondo Hollywoodiano, sapete trovare un altro regista come lui? Una vita intera passata a sfornare commedie dissacranti (Clerks è e resta la sua perla assoluta) e poi, come se niente fosse, a darsi all'horror. Un buon horror per giunta.
Forse parlare di horror è riduttivo. Proprio come la storia, anche i generi, in questo film, si intersecano e si sommano confusamente (ma con metodo). Si parte con tre ragazzi che non sanno contenere gli ormoni (stile American pie), si continua con un horror religioso (magistrale Michael Parks nel ruolo del pastore fanatico e omofobo) e si finisce con un action movie (sparatoria sanguinosissima e davvero divertente). Viene anche criticata la politica  antiterrorismo americana (da guardare e riguardare la scena finale). Tanta carne al fuoco insomma, così tanta che rischia di essere indigesta ai più. Molta gente potrebbe annoiarsi durante il monologo di un quarto d'ora del pastore Cooper (io l'ho trovato sublime), molti altri potrebbero storcere il naso di fronte a morti inaspettate che sembrano distruggere il climax (io ne ho gioito. Alleluja, un film non scontato!), poi c'è il finale. Sicuramente non tutti ne apprezzeranno l'ironia e giudicheranno le sanguinose ed esagerate scene della sparatoria: "una cagata pazzesca." Posso capirlo, vedere il vecchio e bravo John Goodman nei panni di un agente speciale che preferisce uccidere possibili innocenti, piuttosto che rischiare di fare una figuraccia davanti ai suoi capi è una cosa difficile da digerire. Voi provateci. La genialità di Smith sta anche nell'aver messo i personaggi in ruoli che a loro non sono congeniali. Guardando questo film, spesso rimarrete con l'amaro in bocca perché le cose non andranno come voi avreste preventivato, ma questo non è il solito banale film Hollywoodiano dove tutto è già scritto, tutto è già telefonato, tutto è già noioso.
Dategli una possibilità, forse vi conquisterà come ha conquistato me.


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venerdì 23 dicembre 2011

BUON NATALE A TUTTI!!!

2 video natalizi che faranno la felicità di grandi e piccini ;)
BUON NATALE.
AUGURI DA JON LAJOIE - Cliccate sopra il suo nome per vedere il video.


Auguri da Elio e le storie tese

mercoledì 21 dicembre 2011

GRANDI FILM SOTTOVALUTATI (4) - PEUR(S) DU NOIR

PEUR(S) DU NOIR
Anno - 2007
Genere - Animazione/noir
Provenienza - Francia
Regia - autori vari

Questo "Paur(e) del buio", è un film d'animazione a episodi. Ogni storia è stata disegnata e narrata da un diverso autore, l'argomento comune è ovviamente, visto il titolo, la paura del buio.
In generale l'opera si presenta come un grande esempio di animazione noir che farà la felicità dei cultori della grande scuola Francese, ma sono presenti disegnatori anche di altre nazioni, tra cui un italiano (altra grande scuola la nostra, peccato che sia così poco sfruttata in patria).
Se siete alla ricerca di un "cartone animato" diverso dai soliti Shrek, Kung fu panda ecc ecc, questo Peur(s) du noir farà al caso vostro.
Vediamo le storie nel dettaglio, siccome non hanno un vero e proprio titolo, quest'ultimo me lo inventerò io.

1)Il nobile sanguinario: E' il racconto che fa da congiunzione a tutti gli altri: un uomo (vestito da nobile settecentesco) si aggira per la brughiera con i suoi quattro terribili molossi. Appena vede una preda (un bambino, un operaio, una donna ecc) libera una delle belve facendo partire la storia successiva. (disegni sporchi, imprecisi e molto affascinati). 


2)Insetti: Un ragazzo di campagna con la passione per la scienza e gli insetti, girovagando per i boschi,  trova un esemplare molto particolare. Subito lo cattura e lo porta a casa, ma l'animale scappa. Anni dopo, giunto all'università, conosce Laura. Il ragazzo, vincendo la sua timidezza, la invita a uscire. Presto scoppierà una storia d'amore, ma non è tutto oro quel che luccica. 
Storia molto ben raccontata (Stile diametralmente opposto a quello de: Il nobile sanguinario) ma per me non è la migliore.


3)Il samurai Ajime: Sumako si trasferisce in un nuovo paese, a scuola viene subito trattata male dai compagni perché vive vicino al cimitero, dove c'è la tomba del samurai Ajime, su cui circolano numerose leggende. Tornando a casa Sumako dovrà vedersela con numerosi fantasmi. 
Secondo me è il racconto peggiore della serie (comunque resta sopra la sufficienza). Brutto il finale, non ho apprezzato particolarmente neanche lo stile digitale del disegno (de gustibus).


4)Il mostro: In uno sperduto villaggio di campagna, uomini e bestie iniziano a scomparire misteriosamente. Di tanto in tanto vengono ritrovati i resti dei loro poveri corpi. Due ragazzi parlano tra loro a proposito di uno strano mostro che abita le paludi intorno al villaggio, poi, un giorno, uno dei due sparisce. Per ritrovarlo viene interpellato un famoso cacciatore.
La storia migliore sotto ogni punto di vista (Trama, atmosfera, disegni), un'autentica chicca.


5)Paura del buio: Un uomo, per evitare la tormenta, si rifugia in una vecchia casa, senza sapere che è   infestata. 
La storia è banale, ma la tecnica nel metterla in piedi è magistrale. Grandissimo uso del bianco e nero per questa ultima novella che contende a "Il mostro" la palma d'oro della più riuscita.


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lunedì 19 dicembre 2011

FUMETTI CHE PASSIONE - RATMAN

Chi di voi non ha mai letto un fumetto? Nessuno, ci scommetto.
Tutti, da piccoli, leggevano la letteratura disegnata (per dirla alla Hugo Pratt), in molti continuano anche da grandi.
Sono innumerevoli i fumetti che, nel corso dei decenni, hanno riscosso una fama pari e, a volte, superiore a quella di famosi best sellers o di grandi film.
Non pochi sono stati i fumetti italiani a entrare in questa categoria.
La nostra penisola ha sempre sfornato grandissimi talenti (anche se ora sembra un po' in declino) e da un talento italiano voglio parlare oggi.
Leo Ortolani: ideatore e disegnatore di Rat Man.
Apparso per la prima volta nel giugno 1989, Rat Man fu ideato inizialmente come parodia di Bat Man. Col passare degli anni, e la crescita della sua fama, il ratto ha saputo crearsi un suo mondo, discostandosi dal ruolo di pura parodia e creando un suo mondo e un suo passato.
Ma chi è Rat Man? Un supereroe senza superpoteri, basso, brutto e sfigato, eppure è il nostro eroe, perché diciamocelo, tutti noi siamo un po' così. Almeno certe volte.
Vederlo cercare di combattere il crimine (e anche di più, ma non farò spoiler) con i suoi mezzi risicati, provoca contemporaneamente, ilarità ed empatia.
In questo post non starò a raccontare la trama del fumetto (non vedo la necessità di dirvelo, sta a voi scoprire pian pianino, i progetti della contorta e brillante mente del suo creatore).
Nel mio piccolo, posso solo consigliarvi di acquistare quanti più albi potete, perché vi assicuro che il favoloso umorismo di Ortolani allieterà le vostre giornate.
Rat saluti a tutti.
Fletto i muscoli e sono nel vuoto.

PS: Non perdetevi neanche le parodie di film famosi create da Leo Ortolani.
Tra le altre: 299+1, Avarat, Il signore dei ratti, Star rats ecc ecc

ARTISTI IN RETE (2) (Chi spopola nel WWW). SURVIVAL BLOG

Tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012 un nuovo micidiale virus artificiale si diffonde. Gli infettati diventano pazzi dalla pelle giallognola, assetati di sangue umano. In pochi anni il morbo si propaga in quasi tutto il globo, rischiando di estinguere l'umanità. Questa è l'idea di base del SURVIVAL BLOG. Non è originalissima d'accordo (penso a tutti i film di Romero e a "28 giorni dopo di Boyle), ma è originale nello svolgimento: diversi blogger tengono diari immaginari, dove fingono di vivere davvero in un mondo post apocalittico dove ormai regna l'anarchia e il terrore. Le regole di partenza sono comuni per tutti, per il resto, ogni autore è libero di spaziare e di creare la sua avventura personale. Pian piano la storia condivisa diventa sempre più ricca di particolari e interessante, ogni blogger comunica con l'altro e le idee si sommano creando tante diverse storie tutte diversissime tra loro (anche se naturalmente mantengono un filo conduttore comune, quello della pandemia gialla) e tutte davvero belle. L'ideatore di questa "Pandemia gialla" Alessandro Girola,  ha selezionato le storie migliori nell'ebook "Scene selezionate della pandemia gialla" al bassissimo costo di 1,99 Euro. In ogni caso molti dei blogger impegnati in questo lavoro, hanno creato ebook scaricabili gratuitamente con le loro storie (le trovate al primo link di questo post).
Il mio consiglio spassionato, è di procurarsi tutti gli ebook (gratuiti e non) e di entrare in questo cupo ma affascinante mondo creato dalla Rete per la Rete.
Se siete amanti dell'horror apocalittico e della fantascienza, vi assicuro che non rimarrete delusi.



domenica 18 dicembre 2011

GRANDI FILM SOTTOVALUTATI (3) - FIDO

FIDO
Anno - 2006
Genere - Horror/Commedia
Provenienza - USA
Regia - Andrew Currie

Quando uno pensa agli zombie, pensa al regista George Romero. Dopotutto è stato lui a inventare il classico modello di morto vivente cinematografico, ed è stato l'unico a creare dei bei film horror con questo particolare tipo di mostro (Se si esclude: "28 giorni dopo" del bravo regista Danny Boyle). 
Allora perché Fido è un gran bel film? Beh, perché segue il filone dello zombie-comedy (Braindead, L'alba dei morti dementi), e lo fa con un'aggiunta di originalità davvero ammirevole.
La storia è ambientata in uno strano futuro prossimo, molto assomigliante all'America anni 50 (a me ha ricordato il bellissimo film "Pleasantville") dove la poca umanità rimasta, vive in piccoli centri fortificati e usa gli zombie come schiavi, grazie a uno speciale collare in grado di renderli mansueti. Al di fuori di queste cittadine, c'è la "wild zone", un territorio ormai incontrollato e pieno zeppo di morti viventi affamati di carne umana.
Uno di questi zombie addomesticati è appunto Fido (Billy Connolly), che farà amicizia (a modo suo) con il suo padroncino Timmy (K'sun Ray), figlio di Bob ed Hellen Robinson (Dylan Baker e Carrie-Anne Moss), il primo terrorizzato dagli zombie (sopratutto di diventare come loro) e completamente timoroso di provare intimità affettiva con il resto della famiglia, la seconda è una donna annoiata e sola, che finirà con l'innamorarsi proprio dello zombie (l'unico adulto che sembra trattarla con affetto). Naturalmente con lo scorrere dei minuti la situazione si ingarbuglierà alla grande, e gli abitanti della cittadina rischieranno non poco. 
Non dirò altro per non rovinare la visione, vi basti sapere che questo è un film che scorre molto bene (in certi casi fa addirittura riflettere sui problemi della nostra civiltà), con una storia divertente, simpatici quadretti familiari molto eccentrici e qualche tocco di splatter (comunque abbastanza leggero). Curatissima la scenografia, colorata e bella la fotografia, buono lo score musicale e ottima prova di tutti gli attori principali.
Considero Fido un bel film, molto sottovalutato a giudicare dallo scarsissimo risultato ai botteghini. Credo che prima o poi verrà riscoperto, rivalutato e diventerà un piccolo cult.
Voi intanto dategli un'occhiata.
Ecco il LINK al film in streaming in italiano. Consiglio comunque l'acquisto del DVD, è giusto premiare i bei film. (Solo quelli però).

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sabato 17 dicembre 2011

ARTISTI IN RETE (Chi spopola nel www). JON LAJOIE

Ormai è facile: basta una telecamera, un account a youtube e il gioco è fatto. Tutti noi possiamo farci sentire o vedere da tutto il mondo mentre cantiamo ruttando, o ridoppiamo qualche scena di un famoso film. Poco importa che la maggior parte di questi video sian penosi (il penoso che annoia, non quello simpatico che fa ridere). Ecco, in questo post (e in quelli che seguiranno) vorrò farvi conoscere chi davvero usa la rete per proporre qualcosa di nuovo e interessante.
Quest'oggi partiremo da un pezzo da novanta: JON LAJOIE - Artista canadese, famosissimo in patria e negli USA come cantante, comico e presentatore radiofonico (una sorta di Fiorello insomma). Su youtube sono numerosissimi i suoi video dove fa la parodia, sopratutto di rapper, ma non solo. 

Da segnalare il fatto che, nonostante i suoi testi siano ironici, JL è un validissimo cantante e un ottimo attore. Qui di seguito vi mostro alcuni dei suoi video, tradotti dal bravissimo LeleDeiSantiSubito che ha contribuito molto a far conoscere questo artista anche in Italia.

Il grandissimo MC VAGINA, uno dei personaggi più riusciti di Jon. Brutto, crudele e maschilista...è il sogno di ogni donna. 
Personaggio presente in ben quattro video (Questo è il terzo: I kill people)

Il "WTF collective". Qui Jon interpreta ben 12 personaggi... immenso!!! Ascoltare (e vedere per credere). 
Ci sono due seguiti.

Con "Alone in the universe" la masturbazione non è mai stata così romantica.

"Radio friendly song" Avete presente quelle merdose canzoni  fatte apposta per vendere? Eccole messe alla berlina.


Andate su yotube e troverete decine di altri video di questo grande artista. 
BUONA RICERCA

martedì 13 dicembre 2011

GRANDI FILM SOTTOVALUTATI (2) - WHORE

WHORE: 
Anno - 1991  
Genere - Drammatico 
Provenienza - USA 
Regia - Ken Russel

Questo "whore" (puttana) è uno di quei tanti film che si scoprono per caso quando si è impegnati a cercare recensioni interessanti su internet. Non escludo che ebbe, alla sua uscita, una qualche visibilità, sopratutto visto il cast di discreto livello: Theresa Russel (Gli ultimi fuochi, Spiderman 3), Antonio Fargas (Foxy Brown, Shaft il detective), ma, per uno spettatore nato alla fine degli anni 80 come me, questo era un titolo completamente sconosciuto.
Cosa posso dire del film? Beh... prima di tutto, che è nato come risposta al sopravvalutatissimo "Pretty woman". Qui non c'è il principe azzurro a salvare la povera ragazza finita in strada, dovrà essere lei a salvare sé stessa dai suoi guai e dai suoi problemi. La magistrale Russel (prostituta e protagonista assoluta del film) si rivolge spesso allo spettatore, infrangendo la quarta parete e raccontando la sua triste vita (fatta spesso di uomini alcolizzati e violenti, ma anche di qualche simpatico cliente, di sesso a pagamento e di un figlio che non vede da molto tempo), tutto questo in modo drammatico, ma spesso anche ironico, in ogni caso mai noioso. E' una donna stanca quella che ci parla, una donna che tenta di sfuggire dai soprusi di Blake (Benjamin Mouton), il suo protettore e che, per farlo, può contare solo sulle sue forze e su quelle dell'eccentrico Rasta (Fargas), una sorta di barbone/artista di strada che appare nei momenti più impensabili dando vita a scene colorite e brillanti. Sullo sfondo si vede una Los Angeles cupa e deprimente, popolata da assurdi personaggi che, il regista, fa interagire in maniera più o meno marcata con la protagonista, francamente in modo sublime. Insomma, tra continui flash back e colpi di scena, il film scivola via che è un piacere (anche se sono presenti dei momenti un po' forti per gli spettatori più impressionabili).
Se la mielosità di Pretty woman vi ripugna, con questa pellicola troverete pane per i vostri denti, sennò tornate pure a sognare il vostro principe azzurro e scusatemi per il tempo che vi ho fatto perdere.
PS Non so se esista il DVD in italiano, però (sempre in italiano) esiste in streaming e si trova abbastanza facilmente, persino la qualità è sopra la media dello streaming. Purtroppo non ho trovato il trailer nella nostra lingua, per cui beccatevelo in inglese. 
PPS Il DVD in italiano esiste. L'ho comprato proprio ieri (15 gennaio) alla cifra di 3 euro. Più sottovalutato di così...

Film precedente: Hard candy. Film seguente: Fido ALTRI FILM RECENSITI: CLICCARE QUI

QUANDO DIO DORME

Raccontino scritto in venti minuti (e non riletto, quindi non corretto), giusto per farvi capire quanto sia importante correggere i testi scritti. Di sicuro ci saranno decine di errori.

QUANDO DIO DORME

«Adesso basta! Sono stufo di partecipare a questa pagliacciata, me ne vado e non mi vedrete mai più.»
È buio nello studio. Tutti i personaggi sono seduti in cerchio, si guardano l’uno con l’altro. A quell’ora della notte non si fanno distinzioni di sorta, i protagonisti siedono volentieri accanto alle comparse, gli eroi con gli antagonisti, i morti con i vivi.
È stata una giornata sfiancate quasi per tutti, il loro creatore ha superato un momento di incertezza iniziale e si è buttato a capofitto sulla sua creatura.
Quarantadue pagine in dodici ore di lavoro non sono uno scherzo.
È notte, ma loro non possono addormentarsi, a meno che Dio non scriva il contrario, però possono tirare le somme su quello che devono vivere, su quello che devono fare.
A lamentarsi è Goffredo. Nessuno si stupisce, l’ha fatto sin dalla prima pagina.
È stato sfortunato il povero Goffredo, la parte dell’uomo sposato di mezza età che di notte esce in auto per andare a trans è la sua.
A rispondergli è il commissario Sergio Mori. È lui il protagonista, l’eroe positivo senza macchia e senza paura.
«Vedi di stare zitto Goffredo.» Gli fa con un sorrisetto carico di sfida, calcando la voce sul suo antiquato nome. «Sei solo un personaggio di contorno, la linea comica. Se fossi tolto dalla storia solo i trans ci farebbero caso.» Conclude ridendo.
Nessun’altro ha commenti da fare su questo proposito, sono tutti stanchi della boria di Mori e dell’orgoglio ferito di Goffredo.
Solamente quest’ultimo, rosso in viso dall’imbarazzo, mormora uno sbiascicato «Fottiti.» Per poi allontanarsi dal gruppo.
Gli altri sanno che tornerà, non è lui che decide, e dopotutto è un buon lavoratore.
È la signorina Crassi a riaprire le danze, è uno degli ultimi personaggi apparsi fino a quel momento. Neanche lei è fondamentale per lo svolgimento della storia, ha preso parte solo a qualche riga di dialogo fino a quel momento, ma sembra molto sicura di sé.
«Mi spiegate perché tutte le ragazze attraenti delle sue storie sono alte, bionde e con gli occhi azzurri? Cioè, un po’ di bellezza mediterranea non poteva mettercela?» Dice guardando torva Valentina, la protagonista femminile che, poco ma sicuro, entro un’altra trentina di pagine finirà a letto col commissario.
La risposta acida non si fa attendere.
«Volevi essere tu la bellona di turno vero? Lui ti ha creata racchia, bassa e bibliotecaria. Non esattamente una femme fatale. E poi come lo sai che le donne delle sue storie sono come le hai descritte?»
«Proprio perché faccio la bibliotecaria stupida oca tettona! Ho trovato i suoi vecchi libri sugli scaffali e gli ho dato un’occhiata mentre tu e quell’ebete di Mori svolgevate le vostre ricerche. Mai un guizzo d’ingegno, mai un finale inaspettato. Credo proprio che sia una vergogna essere stati partoriti dalla sua immaginazione.»
«A chi hai detto stupida oca?» Fa Valentina scagliandosi verso la Crassi. A fermarla ci pensa il suo bel commissario.
«Lasciala stare. È già talmente brutta di suo che è inutile peggiorare la situazione mettendole le mani addosso.»
«Se i lettori potessero vedere come siete realmente  dubito che spenderebbero anche solo cinque secondi del loro tempo per leggervi.»
L’assassino, il cui nome non è ancora stato svelato si intromette e cerca di mettere pace.
«Dai, adesso calmatevi  tutti. Siamo tutti qui soltanto per fare qualche critica costruttiva, non per insultarci a vicenda.»
La situazione si attenua un poco, ma l’uomo non si fa illusioni.
Quel romanzo era partito bene, ma sta diventando sempre più scadente. In questo sono, più o meno, tutti d’accordo.
«Non mi piace proprio questa storia.» Dice l’assassino strofinandosi il mento. «Non sono fatto per uccidere, ma è ugualmente la mia natura. Dovevo nascere così,  indipendentemente da chi mi avrebbe creato. Certo, mi avesse creato uno scrittore con un briciolo di talento in più…»
«Questa cosa non mi consola per niente.» Gli risponde una delle prostitute uccise, si guarda la punta delle scarpe coperte di sangue.
«Mi dispiace. Spero di non averti fatto troppo male con quella mannaia.»
«Non pensarci, non è colpa tua. Dio, quanto avrei preferito essere stata creata da bravo autore di storie d’amore invece di finire in questo polpettone pulp.»
«Non dirlo a me.» Gli fa eco il padre della protagonista. «Pensa che, per qualche secondo, il mio personaggio era stato immaginato da Stephen King. Vi rendete conto? Stavo per recitare in un best seller.»
«Si certo, bella cazzata.»
«Ti giuro che è la pura verità. La mentre di King mi stava partorendo. Sono stato “scippato” proprio all’ultimo momento da questo scribacchino da strapazzo.»
«Ma se interpreti uno spazzino emigrato da Matera. Adesso spiegami cosa se ne faceva King di uno spazzino che viene da Matera.»
Tutte le buone intenzioni dell’assassino non hanno buon esito; le discussioni e i dibattiti si accendono sempre di più, le parole si fanno confuse e si sommano le une sopra le altre rendendo ogni discorso incomprensibile. Ormai c’è chi sta passando alle mani per esprimere i suoi concetti a suon di pugni.
A fermali è un grido furente.
Tutti si voltano,  vedono Goffredo.
«Adesso basta.» Fa rivolto ai suoi colleghi. «Tra poco si ritorna al lavoro. Non vedete la luce che si è accesa nell’altra stanza? È Dio che si sta svegliando.»

GRANDI FILM SOTTOVALUTATI (1) - HARD CANDY

Questa sarà la prima (e per il momento unica) rubrica del blog. Ogni settimana recensirò un grande film passato sotto silenzio in Italia.
La patria dei cinepanettoni, troppo spesso relega ottime pellicole all'anonimato e al solo mercato underground.
Ma si sa, incassare il soldino sicuro con cose vecchie è meglio del rischiare con cose nuove. 
In questo primo numero della rubrica parlerò di: "Hard candy", film del 2005, regia di David Slade.

Al suo primo lungometraggio, il regista David Slade dimostra di saperci fare alla grande e di non aver paura di toccare temi scottanti. Hard candy è un discreto pugno nello stomaco per lo spettatore, forse più da un punto di vista psicologico che visivo.
Il tema toccato è quello della pedofilia, ma fortunatamente non vedrete far del male a nessun bambino. Anzi, è la quattordicenne Hayley (nella realtà la bravissima Ellen Page. All'epoca diciottenne) ad attirare verso di sé e infine a torturare il fotografo Jeff (Patrick Wilson), che dovrà subire ogni sorta di sopruso, tra cui una minaccia di evirazione. Normalmente, in questo genere di film, il pubblico si immedesima nella vittima, ma in questo caso la vittima è un pedofilo, mentre il carnefice è una ragazzina dolce e indifesa. A spiazzare ulteriormente gli spettatori c'è il fatto che non si ha la sicurezza totale che il povero (?) Jeff sia davvero un pedosadico (cioè uno di quegli schifosi soggetti che, dopo aver abusato di un bambino, lo tortura e lo uccide), come vuole farci credere Heyley. 
Nel finale le cose verranno spiegate ma non completamente.
Jeff è davvero il lupo cattivo? Hayley ha davvero le prove che incastrano Jeff? L'uomo si merita tutto questo? Non lo si saprà mai con certezza assoluta.
Quello che si sa è che, sia il regista (che sfrutta in maniera ammirevole l'unica location, l'appartamento di Jeff), che gli attori (praticamente solo due per tutto il film) fanno un grandissimo lavoro. 
Più che un film, Hard candy è un'opera teatrale; con lunghi monologhi mai noiosi e un senso di adrenalina che sale sempre più con lo scorrere dei minuti.
Davvero un grandissimo lavoro, il migliore di Slade (che poi sfornerà mediocrità come: "30 giorni di buio" e "Twilight eclipse").
Consiglio assolutamente la visione a chi vuole provare un cinema davvero originale.

VINCITORE STREGOSCAR 2012


Film seguente: Whore
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lunedì 12 dicembre 2011

LE MIE PUBBLICAZIONI

Prima di iniziare con il blog vero e proprio, ho deciso di pubblicare le mie pubblicazioni con i relativi link in futuropasserò più tempo a descriverli meglio. Per ora accontentatevi ;):


1) L'INCUBO DELLO SCRITTORE : Antologia di venti racconti (sopratutto horror, thriller e noir) autopubblicata sul sito unibook.com, L'ANTOLOGIA E' STATA FATTA A SCOPO PERSONALE E NON E' IN VENDITA. 
PAG: 175
COSTO: NON IN VENDITA












2) LA PAURA FA 90 : Antologia horror di autori vari. Io partecipo con il mio racconto: "La cena". La raccolta è stata organizzata dal sito letterario www.braviautori.it. 
E' presente anche una storia del maestro Danilo Arona.
PAG: 204
COSTO: 12,50






3) 256K : Antologia cyber digitale di autori vari. Io partecipo con il mini-racconto: "L'eroe". La raccolta è stata organizzata dal sito letterario www.braviautori.it.
E' presente anche una storia del maestro Valerio Evangelisti.
PAG: 308
COSTO: 15,50












4) L'ORCO E LA FANCIULLA :Lungo racconto noir con elementi erotici. E' stato il mio primo lavoro a essere pubblicato da una vera casa editrice, la: "Lite Edition" che pubblica solo ebook di carattere erotico .
PAG: 22
COSTO:1,99











5)I BONSAI DI CARMILLA : Presente in questa antologia, con il racconto: "L'incubo dello scrittore". Antologia editata dall'associazione culturale:" I sogni di Carmilla".
PAG: 104
COSTO: 10,00


Ecco, queste sono state le mie pubblicazioni finora. Presto approderò nel mercato tedesco con un altro racconto lungo: "Cacciatori e prede". Sarò pubblicato dalla casa editrice tedesca CHICHILI AGENCY.
A PRESTO!


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domenica 11 dicembre 2011

PROVE DI TRASMISSIONE

Benvenuti a tutti in questo scarno (per ora) blog.
Iniziamo con le presentazioni di routine (Sono pallose ma ci vogliono): Mi chiamo Federico Pergolini, ho 24 anni, sono studente di psicologia e ho una smodata passione per il cinema e la letteratura. Mi diverto anche a imbrattare qualche pagina di word con i miei racconti (qualcuno è stato addirittura pubblicato).
Di cosa si parlerà qua dentro? Indovinato! Sopratutto di cinema e libri... ma non solo. Parlerò di quello che mi passa per la testa: dalla politica, all'attualità, alla musica ecc ecc.
Se a leggere queste parole sarà un mio amico, o anche solo un mio conoscente, vorrà dire che è incappato qui per caso. Difatti non parlerò con nessuno di questo blog, non mi farò la minima pubblicità (sono strano eh?). Voglio che le mie parole siano il più libere possibili. Non posso scrivere liberamente pensando che qualcuno che conosco di persona sicuramente leggerà quello che ho scritto, quindi...
Beh... spero di aggiornare presto questo mio blog con notizie e pensieri interessanti (sarebbe una novità per un blogger).
A presto!!!