La figura del vampiro è vecchia
quanto il mondo: esseri succhiatori di sangue e, talvolta, di anime si possono
incontrare, con le debite differenze antropologiche, nelle fiabe e nelle
leggende di quasi ogni popolo. Anche in tempi più moderni questa affascinante
creatura è tornata in auge; dapprima con l’immortale “Dracula” di Bram Stoker,
in seguito con innumerevoli lavori cinematografici e, naturalmente, letterari. Negli
ultimi anni poi si è notato un incremento notevole di questo particolare
genere. A dire la verità, raramente questi lavori moderni mi hanno colpito, la
sensazione è che ormai si è detto tutto quello che si doveva dire su questo “mostro”.
(Nel mondo del cinema consiglierei comunque due film relativamente poco conosciuti: “Lasciami
entrare” e “Daybreakers” di cui, poco ma sicuro, parlerò in futuro… altro che “Twilight”).
Da un punto di vista letterario sono stato molto colpito dal lavoro di Matteo
Gambaro: “Avorio”, davvero originale
e ben scritto. Il libro si presenta come un’antologia di quattro racconti uniti
tra loro dalla figura dell’agente speciale Carnielli, che ci guiderà alla
conoscenza del mondo ideato da Gambaro. Sarà proprio lui a presentare la storia
de “Il borgo”: il racconto con cui
si apre la raccolta. Un affascinate spaccato gotico e surreale che vi catturerà
per tutte le sue quaranta pagine, scritte in maniera magistrale. Carnielli
apparirà anche negli altri tre racconti. “Aspettando il figlio”: Un
piccolo gioiello di poche pagine, ma di tante emozioni. La toccante figura della madre in ansia per suo figlio è,
forse, il personaggio meglio descritto di tutta l’antologia (di sicuro è il mio
preferito). Vi assicuro che proverete un’immensa empatia per lei. “Avorio”: Il racconto che da il nome
alla raccolta. È il più originale e frenetico (le prime pagine sono da
cardiopalma). Molto diverso dai ritmi lenti delle prime due storie, ma
ugualmente “gustoso”. Si conclude con “L’anello”:
che funge, per l’appunto, da anello di congiunzione con le altre storie dando
una maggiore coesione al tutto.
In definitiva, “Avorio” è stato
proprio una bella sorpresa e una boccata di ossigeno (o un bel bicchiere di
sangue fresco, se preferite) in questo mondo pieno di racconti di vampiri luccicanti
e dai canini ormai logori.
Potete anche consultare l’ottimo sito
dedicato al libro su questo link: http://www.lagunaweb.gdr.net/avorio/ .
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