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domenica 31 marzo 2013

CONSIGLI SULLA PICCOLA EDITORIA 8 - (MARZO)

Cari amici, lettori, nullafacenti, indaffarati, perditempo, eccomi qua! Vi auguro in extremis buona Pasqua e vi consiglio un paio di libri scritti da due autori italiani poco conosciuti ma di buon talento.

PS: Sto notando che questa mia rubrica sta andando forte negli ultimi tempi, a giudicare dall'ottimo numero di visualizzazioni. Sono contento di questo e spero sinceramente di stare aiutando la piccola editoria italiana che, pur sfornando diversi talenti (non moltissimi, ma sempre più di quelli che pensavo fino a non molto tempo fa) continua a navigare in acque estremamente brutte.
Ci tengo anche a precisare che per scrivere questa rubrica non sono foraggiato da nessuna casa editrice (al momento hanno ben altri problemi) e che quello che faccio, lo faccio perché amo anche la buona letteratura che vivacchia al di fuori delle quattro o cinque major dell'editoria. Quindi cerco, nel mio piccolo, di farla conoscere al pubblico più ampio possibile.

Ma ora basta parlare di me, spazio ai libri ;)

COI BINARI FRA LE NUVOLE - RICCARDO FINELLI (GENERE - saggio/viaggio, EDITORE - Neo., ANNO - 2012, PAGINE - 170, VOTO - 9)

E siamo a cinque. Cinque cosa? Cinque libri targati Neo Edizioni letti, e cinque piccoli gioielli che ho l'onore di possedere e di sfoggiare nella mia libreria.
Riccardo Finelli ci trascina in una tratta ferroviaria ormai in disuso, quella che collega Sulmona (AQ) al piccolo centro molisano di Carpinone (IS). 120 chilometri, percorsi rigorosamente a piedi, sopra dei vecchi binari  che si snodano attraverso l'imponente e bellissima natura dell'Appennino abruzzese-molisano. Ma quello di Finelli non è trekking fine a se stesso; lo scrittore ripercorre la storia centenaria di quella ferrovia ormai abbandonata, e lo fa con una maestria stilistica in grado di catturare anche il più riottoso dei lettori. Si rimane facilmente affascinati leggendo degli strani passeggeri che rendevano viva quella strada ferrata, delle "eroiche" imprese di chi quel treno lo doveva portare a destinazione nonostante le tremende nevicate appenniniche, o dei cantonieri che, vivendo quasi al di fuori della civiltà, dovevano tassativamente conservare in buono stato quei binari. Binari ormai in preda all'incuria più totale.
Ed è proprio l'incuria il leitmotiv del libro. Un'incuria che rende un luogo potenzialmente calamitante per il turismo, un posto abbandonato a se stesso, con il solo vecchio e abbandonato binario a ricordarci che un tempo in quelle zone c'era vita, persisteva la speranza verso un piccolo progresso che, in definitiva, non c'è mai stato. Nella più tipica tradizione autolesionistica-italiana.
"Coi binari fra le nuvole" ha il potere di mostrare un pezzo d'Italia che ormai purtroppo non esiste più. Consigliatissimo.

LINK AL LIBRO

IL FIUTO DELLO SQUALO - GIANNI SOLLA (GENERE - commedia nera/drammatico, EDITORE - Marsilio , ANNO - 2012, PAGINE - 297, VOTO - 7,5)

Qualche mese fa comprai questo libro a causa di un paio di sperticate (in senso positivo) recensioni presenti sul web.
Ora che il libro l'ho letto, concordo nel definirlo un buon lavoro, ma credo che quelle recensioni siano un tantino esagerate. In ogni caso, De gustibus... etc etc.
Il romanzo di Solla parla di Sergio Scozzacane: uno scalcinato impresario musicale napoletano che tira a campare (male) truffando boriosi musicisti sconosciuti e chiedendo prestiti alla camorra, che non mancherà di presentare il conto. La vita di Scozzacane sembra un tunnel senza via d'uscita, quando uno dei suoi cantanti sotto contratto vince a sorpresa un talent televisivo.
Il lavoro di Solla è permeato da una comicità talmente cinica e nera che a volte può risultare abbastanza esagerata, ma spesso colpisce nel segno. Ottima anche la costruzione del protagonista. Il finale invece non mi ha convinto più di tanto, l'ho trovato un po' monco, stessa storia per le due "storie d'amore" presenti fra le pagine, troppo poco articolate, per i miei gusti. In ogni caso, il primo capitolo (quello dove il padre e la madre di Scozzacane si conoscono) vale da solo l'acquisto del libro.

LINK AL LIBRO


ALTRI LIBRI RECENSITI

giovedì 21 marzo 2013

ADDIO PIETRO MENNEA (1952 - 2013)

Da appassionato di sport e di atletica leggera, non posso non ricordare uno dei più grandi atleti della storia italiana.

Oggi si è spento un piccoletto barlettano che faceva mangiare la polvere ai più grandi atleti internazionali. Un campione olimpico che per anni ha detenuto il record del mondo sui 200 metri e che ancora oggi detiene quello europeo e naturalmente quello italiano. Dimostrazione che, prima del fisico, lo sport è un fatto di cervello, tenacia e duro lavoro.

ADDIO CAMPIONE


Finale 200 metri maschile. Olimpiade di Mosca 1980

martedì 12 marzo 2013

CACCIATORI E PREDE

E' passato più di un anno da quando ebbi la conferma di essere stato selezionato come settimo (tra circa centocinquanta candidati) nel concorso "Corpi freddi", bandito dall'omonimo blog e patrocinato dalla casa editrice tedesca "Chichili". Ne parlai infatti il 22 febbraio 2012 in questo post.
Oggi, dopo una gestazione un po' travagliata, posso affermare con orgoglio, che il mio racconto "Cacciatori e prede" è acquistabile a 1,49 euro in qualunque store di editoria digitale, tipo Ebookizzati o Amazon.

Dopo il successo de "L'orco e la fanciulla" e all'inserimento di un altro mio racconto: "Un posto sporco, illuminato male" nell'antologia edita da I sognatori: "Il cerchio capovolto Vol. 3", una nuova soddisfazione per il sottoscritto.
Spero che leggerete e mi farete sapere i vostri commenti, positivi o negativi che siano.

PS: Nei prossimi mesi cercherò di recensire anche tutti gli altri racconti pubblicati insieme al mio.

giovedì 7 marzo 2013

GRANDI FILM SOTTOVALUTATI (26) BUBBA HO-TEP

BUBBA HO-TEP
Anno - 2002
Genere - Commedia/Horror
Provenienza - USA
Regia - Don Coscarelli

Siamo in una casa di riposo del profondo sud degli Stati uniti: Elvis Presley (Bruce Campbell) non è mai morto e vive tra quelle mura sotto mentite spoglie. Il suo migliore amico è un afroamericano (Ossie Davis) che crede di essere John Fitzgerald Kennedy. I due conducono una vita triste e monotona, fino a quando misteriose morti incominciano a cogliere alcuni ospiti della casa di riposo. Il colpevole è una mummia che succhia l'anima degli anziani, attraverso il retto (!). Elvis e JFK tentano di metterci una pezza (al problema... non al retto).

Non sempre una trama delirante porta necessariamente a un film orribile. Il primo esempio che mi viene in mente è Citizen Toxie (che è volutamente brutto e delirante, ma assai godibile dagli amanti del genere), anche questo Bubba Ho-Tep risulta un prodotto inaspettatamente interessante. Coscarelli (famoso sopratutto per il sopravvalutato cult underground: Fantasmi) dimostra di essere un regista più completo di quello che ci si immaginava e sceneggia in maniera impeccabile un racconto di Lansdale. Ne viene fuori un film strano (nella sua accezione più positiva), originale, a tratti divertente e persino profondo. Non è infatti difficile leggere nella trama un atto d'accusa verso la società che emargina i più deboli, relegandoli in tristi cimiteri per elefanti.
Dal punto di vista attoriale, il film non può che essere ottimo: Bruce Campbell (La casa) da vita a l'Elvis più originale che la storia ricordi e lo fa in maniera ottima. Qui il Re è un vecchio malato e sciancato, con tanti ricordi e qualche sprazzo di vitalità (la scena con la biondona), vittima di un'assurda beffa del destino che, da una parte l'ha promosso al ruolo della leggenda imperitura, mentre dall'altro l'ha relegato a una vita sicuramente non invidiabile. Buona anche la prova di Davis, nei panni del Kennedy più improbabile dell'universo. La scena del combattimento finale riesce a essere emozionante, simpatica, patetica e malinconica come quasi mai mi era capitato di vedere in un film del genere. Merito dei due attori e anche di una regia davvero azzeccata.

Concludendo, Bubba Ho-Tep è la dimostrazione di come si possa fare un buon film con pochi soldi a disposizione. Come horror non è il massimo e la mummia non spaventa affatto (ma quando mai una mummia ha fatto paura? E sopratutto... a chi?), però, visto nella sua completezza, è un film che merita di uscire dall'oblio.
Opera imprescindibile per i fan di Coscarelli e Campbell, che se lo saranno già procurato da un pezzo.

ALTRI FILM RECENSITI

venerdì 1 marzo 2013

DRIVE IN (trilogia) - JOE R. LANSDALE

Scritto nel: 1988/1989/2005 - Pubblicato in Italia da Einaudi nel: 1998/2004/2008

Non avevo mai letto nulla di Lansdale, ma, convinto dal mio libraio di fiducia, mi sono immerso speranzoso tra le pagine di questa trilogia condensata in un unico libro.
Davvero un'ottima idea!
C'è qualcosa di ipnotico nel modo di scrivere di Lansdale, un qualcosa che ti rende estremamente difficile abbandonare il "Mondo del drive-in" una volta che si è iniziato a leggere. Proprio da questo prende spunto la storia: migliaia di persone bloccate in un gigantesco drive-in (un cinema all'aperto dove si può assistere allo spettacolo direttamente in macchina... per chi non lo sapesse) da una forza oscura e misteriosa. Da questo spunto iniziale, Lansdale fa un lavoro ben più che egregio nel costruire la psicologia dei vari personaggi, prima increduli, poi incazzati e infine rassegnati a una sopravvivenza ai limiti dell'impossibile.
Sarò franco: alcune parti sono davvero toste da digerire (mi riferisco alla violenza), in più l'autore descrive stupri e cannibalismo (quest'ultimo sopratutto ai danni di bambini o verso soggetti inermi) con studiata noncuranza, quasi come se fosse la cosa più normale del mondo. E' facile per il lettore passare avanti senza provare particolari emozioni, almeno finché non si fa mente locale e ci si accorge dell'orrore che è appena passato sotto gli occhi. Ovviamente aborrisco stupri e cannibalismo, eppure non sono riuscito a non sentirmi in colpa, quasi se fossi stato io il colpevole. Nel bene e nel male, queste emozioni riesce a procurartele solo un grande autore.
Grande anche nel dipingere i vari personaggi impegnati in una dura lotta tra quello che erano prima e quello che sono diventati, una lotta dove è facile prevedere la vittoria della seconda identità, quella che lascia da parte le regole sociali (o la gran parte delle regole sociali) a beneficio della sopravvivenza del singolo. Forse nell'ultima parte della trilogia è presente una parziale marcia indietro ma che cambia poco delle carte ormai lanciate sulla tavola. Ognuno per sé e Dio per tutti. Solo che dio qua non esiste, e se esiste è un grandissimo bastardo! Come dirà Grace, una delle protagoniste del secondo e del terzo romanzo.

Una menzione a parte la merita il "Re del popcorn" che incarna perfettamente le righe scritte in precedenza: un uomo (anzi due... leggendo capirete) in precedenza buono, che opta per una sopravvivenza assoluta e primordiale e chiede ai suoi nuovi sudditi, cadaveri in cambio di una tenue speranza di sopravvivere. Uno dei cattivi (ma è davvero cattivo?) più riusciti che abbia mai letto.

Ovvio che non è tutto oro ciò che luccica; in questa trilogia sono presenti anche parti non esaltanti (uno dei personaggi principali scompare dopo il secondo libro e non se ne fa inspiegabilmente più menzione), nonostante tutto, rimane un libro da leggere e apprezzare.

Dallo stesso autore: Cielo di sabbia

ALTRI LIBRI RECENSITI