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sabato 20 aprile 2013

UN POPOLO DI SUDDITI

Dopo l'ennesima infame scenetta dell'elezione del Presidente della Repubblica Italiana, leggo molti commenti di gente che si sorprende di come non si sia scatenata una vera e propria protesta violenta (qualche tessera strappata e un paio di "pezzo di merda!" gridato verso i politici, non si possono certo definire protesta violenta).
Io non sono affatto sorpreso:
Forse non se ne rende neanche conto, ma l'italiano medio non pensa a se stesso come cittadino, pensa a se stesso come suddito e vive nella speranza che prima o poi il signorotto del momento rimedierà a tutto. L'italiano medio si crogiola in questa sterile speranza e guarda con diffidenza chi cerca di cambiare le cose.
Se guardiamo alla storia ci accorgiamo che nulla è cambiato dai tempi in cui dominava il Papa re, i Medici o le tante altre signorie sparse per lo stivale. Anzi, una cosa è cambiata radicalmente: a quei tempi, l'arte e la cultura venivano rispettate e supportate.

La foto di questo post è tratta dall'opera: "Circo Itaglia" dell'artista Pep Marchegiani .

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