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lunedì 8 aprile 2013

GRANDI FILM SOTTOVALUTATI (27) GRINDHOUSE - A PROVA DI MORTE

A PROVA DI MORTE
Anno - 2007
Genere - Azione/Thriller
Provenienza - USA
Regia - Quentin Tarantino

Stuntman Mike (Russel) incrocia in un bar le tre amiche Jungle Julia (Poiter), Arlene (Ferlito) e Shanna (Ladd), decise a passare una vacanza da sole. Sopo aver raccolto in macchina l'autostoppista Pam (McGowan), si lancia sulle tracce delle tre ragazze, deciso a testare la loro resistenza agli incidenti automobilistici frontali (forse a causa di un particolare feticismo). Qualche tempo dopo proverà a ripetersi con Abernathy (Dawson), Zoe (Bell) e Kim (Thoms) che girano allegra in auto per la campagna. Avrà però una brutta sorpresa.
(da: Il dizionario dei film Mereghetti 2012)

La prossima volta che andrete a fare una passeggiato per il centro delle vostre rispettive città, fate un test. Fermate dei completi sconosciuti e chiedetegli quale film di Tarantino hanno amato di meno. Alcuni vi diranno che non vogliono problemi e allungheranno il passo, stringendo con veemenza borsette e portafogli, altri vi manderanno sinceramente a cagare, mentre quelli che sanno di cosa state parlando probabilmente vi risponderanno: "A prova di morte".
Già, questo "Death Proof" è il film più vituperato del buon Quentin. Ma perché?
Uscito insieme a "Planet terror" dell'amico/collega Rodriguez, questo film ne condivide alcuni attori e lo stile, quello del Grindhouse, ossia filmetti (spesso erotici o voyeristici) dalla bassa qualità e dal basso costo che, fino agli anni '70 circa, erano proiettati nei cinema e nei teatri di second'ordine degli USA.
Tarantino quindi ha omaggiato una categoria di film oggettivamente brutti, e lo ha fatto creando una pellicola brutta a sua volta, sporca e... magnifica. Ogni inquadratura, ogni musica, ogni dialogo, ogni movimento di camera è un piccolo capolavoro mascherato da una effimera patina di bruttezza, studiata dal geniaccio statunitense in chissà quanti giorni di lavoro intellettuale durissimo.
Purtroppo il film non è stato capito ed è stato criticato da molti non esperti (e non lo dico come critica, ma come dato di fatto) di una certa tipologia di cinema. Un po' come le critiche verso Quella casa nel bosco, un film molto interessante ma difficilmente intellegibile dai non appassionati di horror. Penso anche che Tarantino se lo sarebbe dovuto aspettare, come si sarebbe dovuto aspettare i (relativamente) bassi incassi al botteghino.
Per fortuna questo stop non gli ha fatto perdere mordente, a giudicare dalla coppia di capolavori successivi: "Bastardi senza gloria" e "Django unchained".

Da un punto di vista attoriale è difficile chiedere di più. Tutte le attrici sono perfettamente nella parte e vengono dirette in modo ottimo dal maestro. Anche Kurt Russel recita in maniera egregia la parte del cattivo con strane turbe sessuali.
Se si vuole trovare un difetto al film, questo sta sicuramente nella sceneggiatura. La prima e la seconda parte si assomigliano un po' troppo e questo rischia di annoiare lo spettatore, anche se l'adrenalina viene tenuta ai massimi livelli per tutta la (breve) durata della pellicola.

Per concludere, "A prova di morte" merita di essere visto da tutti gli appassionati di Quentin, e rivisto con occhi più attenti da chi ha già bocciato la pellicola, magari assieme al coevo "Planet terror" che gli è anche superiore.
Forse riuscirete a ravvedervi.

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