Cerca nel blog

martedì 5 febbraio 2013

I SEGRETI EROTICI DEI GRANDI CHEF - IRVINE WELSH

Edito in Italia da TEA nel 2008

Oltre al famosissimo Trainspotting questo è l'unico romanzo di Welsh su cui abbia avuto la fortuna di mettere le mani (finora). Devo dire che le ottime impressioni che mi ero fatto con quel cult anni '90 sono state confermate da questo originale... thriller? Dramma? Non saprei come definirlo, a parte l'aura grottesca che percorre l'intera vicenda.
Sono pochi gli autori che riescono a caratterizzare i personaggi bene come Welsh, e ancor meno quelli che sanno fondere gli stessi personaggi in una storia così astrusa eppure tanto vicina ai peggiori/migliori sentimenti umani.

Ne sono sicuro, tutti voi (me compreso) avete odiato qualcuno al primo impatto; il cosiddetto "odio a pelle". E' questo che ha provato Danny Skinner, ispettore di ristoranti per conto del comune, quando ha fatto la conoscenza del suo nuovo collega: Brian Kibby. Ben presto il semplice odio lascia il posto a una sistematica distruzione del rivale. Rivale di cosa? Danny non lo sa, ma l'istinto di distruggere Brian è inarrestabile e violento, tanto violento che inizia a prendere persino una piega soprannaturale e pazzesca, che sembrerà arrestarsi solo alla fine, quando ormai (forse) sarà troppo tardi per entrambi.
La cosa assurda è che probabilmente la maggioranza dei lettori si ritroverà a parteggiare per il carnefice (Skinner), un uomo di buon successo con le donne e amante della bella vita, condita con ben più che generose dosi di alcol e qualche scazzottata. Con una madre ex punk anni '80 che si rifiuta di fargli conoscere il nome del padre, un padre che diventerà sempre più importante con il proseguo della trama e la cui identità non verrà mai svelata con totale sicurezza.
D'altro canto, Brian è la vittima perfetta: debole, timorato di Dio, astemio, vergine e profondamente antipatico. Già, il personaggio che dovrebbe elicitare la nostra simpatia, o almeno la nostra empatia, non riesce a farlo. Cerca in tutti i modi di adattarsi a una vita normale, ma è talmente fuori dal contesto che al massimo può stimolare la nostra pietà, ed è proprio questo che provano la maggior parte dei personaggi che hanno a che fare con lui. nelle pagine del romanzo: odio o pietà, magari entrambe le cose.
I lettori saranno molto più in apprensione nell'ultima parte, in cui i ruoli sembreranno invertirsi e sarà Brian ad assumere i panni dell'aguzzino, o almeno a provarci.
Forse ho già detto troppo, ma vi assicuro che i veri colpi di scena saranno altri e i miei piccoli spoiler non influiranno in alcun modo nel piacere e nella curiosità, sempre crescente, della lettura.
 Il finale (e con finale intendo le ultimissime pagine) risulta un po' troppo "frenetico" (come se Welsh si fosse stancato di scrivere e avesse optato per un taglio brusco), ma di sicuro effetto.

Un ottimo romanzo, dunque, ma non scevro di difetti. Oltre al già citato finale (che però regge bene ed è inaspettato quanto basta) credo che non sia stato dato abbastanza risalto ai personaggi femminili. Non si tratta del velo di misoginia a cui Welsh ci ha già abituato, ma dell'approfondimento generale. In particolare Caroline (sorella di Brian) avrebbe meritato maggiore spazio, proprio perché risulta uno dei personaggi più interessanti della vicenda. Altro discorso per la maga, che non si sa proprio cosa ci sta a fare. Oltre a questo, potrebbe procurare un po' di noia alcune parti della lotta di Skinner, sopratutto all'inizio.

In conclusione, un ottimo romanzo che consiglio. Non all'altezza di Trainspotting, ma comunque da leggere.

Dallo stesso autore: SkagboysTrainspotting

ALTRI LIBRI RECENSITI

Nessun commento:

Posta un commento