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domenica 13 gennaio 2013

GRANDI FILM SOTTOVALUTATI (23) - DELLAMORTE DELLAMORE

DELLAMORTE DELLAMORE
Anno - 1994
Genere - Horror/Grottesco
Provenienza - Italia/Francia/Germania
Regia - Michele Soavi

Nel cimitero di Buffalora c'è un'epidemia di zombie, ma per il becchino Francesco Dellamorte (Rupert Everett) e il suo aiutante ritardato Gnaghi (Francois Hadji-Lazaro) ammazzare morti diventa solo una noiosa routine. I guai inizieranno quando entreranno in scena tre donne diverse e uguali allo stesso tempo (Tutte e tre impersonate da Anna Falchi).

Basato sull'omonimo romanzo di Tiziano Sclavi (il babbo di Dylan Dog), questo "Dellamorte Dellamore" è un film che, più di molti altri, è riuscito a dividere la critica. Il famoso critico cinematografico Paolo Mereghetti ne parla così: "...  testimonia l' imbarbarimento del gusto con un vuoto pneumatico di idee". Mentre il regista Martin Scorsese lo considera uno dei migliori film del 1994. 
Apprezzo sia Mereghetti che Scorsese, ma credo che in questo caso abbiano esagerato entrambi.
E' innegabile che il film abbia dei problemi (Anna Falchi su tutti... nella mia lista di attrici scarse, arriva terza: dopo Asia Argento e Monica Bellucci. E qui recita addirittura nella parte di tre personaggi differenti. Anche gli effetti speciali sono discutibili ed è presente qualche buco nella trama), però mantiene una sua aurea che lo rende un perfetto film d'atmosfera, con abbondanti dosi di ironico cinismo, sopratutto per quanto riguarda le scene d'amore (Il marito morto della vedova arrapata, Gnaghi che vomita sulla figlia del sindaco etc.)
Nonostante la già citata Falchi, le prove attoriali sono più che dignitose (perfetto Hadji-Lazaro, nei panni dell'aiutante ritardato, Gnaghi. Non esaltante ma buono, Rupert Everett) e la storia, per quanto assurda, prende lo spettatore. Anche se la durata della pellicola (105 minuti) stiracchia un po' troppo la trama. Un quarto d'ora in meno avrebbe reso il film più fluido.

La verità è che questa pellicola può essere considerata come l'ultimo esempio di buon cinema horror italiano,  e questo ne fa aumentare il valore. Valore che da noi non è stato compreso (discreto flop ai botteghini), mentre all'estero è tutt'ora considerato un piccolo cult, con il titolo internazionale "Cimitery man". 
Consiglio "Dellamorte Dellamore" a tutti, ricordatevi però che se lo prenderete troppo sul serio rischierete di rimanere delusi. Prendetelo per quello che è: un buon film horror che fa poca paura e un po' ridere. Un classico esempio di film che da noi non si fanno più da almeno vent'anni.

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