Cerca nel blog

mercoledì 4 gennaio 2012

NUOVA EDIZIONE PER: "IL NOME DELLA ROSA"

Prima di tutto vorrei fare i più sinceri auguri al Maestro Umberto Eco per gli ottant'anni che compirà domani: 5 gennaio.
In secondo luogo, vorrei dare una sonora tirata d'orecchie al maestro Umberto Eco per quello che leggo in questo articolo: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=160108. Avete capito bene, Il nome della rosa è stato riscritto con (spero) lievi ritocchi, atti a rendere più fluida e semplice la lettura alle nuove generazioni. Una specie di triste intervento estetico, in grado di rendere una vecchia signora ancora attraente agli stupidi (è così che appaiono alla fine) giovani d'oggi. La cosa mi lascia un tantino sgomento. Avendo io 24 anni compiuti, non mi considero esattamente un vecchio, pur non essendo neanche più un ragazzino, ma disapprovo totalmente questa mossa (commerciale?) svilente nei confronti di uno dei romanzi più belli del novecento. 
Naturalmente l'autore può fare quello che gli pare con la propria opera. Nel cinema assistiamo molto spesso (purtroppo) a remake o, "ripensamenti" come amano chiamarli, di grandi film del passato (mi devo ancora riprendere da Apocalypse now redux, ottimo esempio di come si possa trasformare un'opera d'arte che sfiora la perfezione, in un noiosissimo mattone senza fine). Quindi, pur avendo il diritto di farlo, Umberto Eco ha commesso (secondo il mio modestissimo avviso) un grave errore. D'accordo, alcuni passaggi del suo capolavoro forse risultano abbastanza indigesti... Allora? Io quando lessi le avventure di Guglielmo da Baskerville e Adso da Melk ero un quattordicenne senza istruzioni particolari. Non conoscevo il latino (non lo conosco tutt'ora) e ignoravo molte vicende storiche del periodo in cui è ambientato il romanzo, ma amai incondizionatamente quelle magiche pagine, stampate ben 7 anni prima della mia nascita. Anzi, fu proprio quel libro a spingermi nel fare ricerche (non cerchiamo scuse. Nell'epoca di internet le informazioni si possono trovare con una facilità assoluta) così da aumentare la mia cultura. In definitiva, è questo che deve fare un buon testo storico, poco importa se realistico o di fantasia.
Non so quanto questo magnifico libro cambierà, probabilmente verranno solo tolte le parti in latino e alleggeriti i rimandi storici. In ogni caso non sarà più QUEL libro, sarà solo l'ennesima operazione commerciale di questo nuovo secolo che cambia il passato perché non ha più idee interessanti da proporre.

1 commento:

  1. " questo nuovo secolo che, cambia il passato, perché non ha più idee interessanti da proporre."

    Bella frase :) Mi trovo d'accordo!
    Ma, e questa è un'opinione del tutto personale, Umberto Eco rimane - seppur io abbi amato il suo "Il Pendolo di Foucault" - uno dei più insopportabili tromboni del '900.
    Buon anno!

    RispondiElimina